Paddy, il piccione che cadde in un camino
Aggiornamento: 22 mar 2020
Poteva diventare davvero famoso, invece lui e il suo messaggio sulle sorti del D-Day vennero trovati decisamente troppo tardi.
Ma andiamo per ordine. Chi erano i piccioni viaggiatori?
Anzi, la vera domanda è: ma come fanno a sapere dove devono andare per portare il messaggio con precisione al giusto destinatario? In realtà loro non "vanno", ma "tornano". Il segreto è nel loro istinto che li induce a far ritorno, se allontanati anche di migliaia di chilometri, al luogo in cui sono nati, grazie a vari fattori tipo la magnetoricezione e un buon occhio nel riconoscere i punti di riferimento. In pratica basta prendere un piccione dal suo nido natìo, portarlo con sé e all'occasione rilasciarlo con un messaggio legato alla zampa, ça va sans dire.


Più rapidi delle lettere ma meno dei moderni mezzi di comunicazione ( che però si rompevano o venivano facilmente intercettati), il pennuto portatore di missive fu di fondamentale importanza durante le due guerre. Bastava portarsi dietro un carretto con più gabbiette e un bel po' di becchime per avere più messaggi da spedire.

I messaggi recapitati erano, ovviamente della massima segretezza e urgenza. E spesso drammatici.


Fu ancora un piccione a consegnare la notizia della firma dell'armistizio fra Austria e Italia datato 3 novembre 2018:

Poi ci sono anche quelli che non sono mai riusciti ad arrivare a destinazione, e qui torniamo a Paddy, il piccione che partì dalla Normandia per portare importanti informazioni cifrate in Inghilterra sull'appena avvenuto sbarco in Normandia. Dopo un viaggio così lungo il piccione pensò di meritarsi un riposino sul tetto di tale signor David Martin. Ebbene, cadde nella canna fumaria e morì. Viene trovato nel 2012 grazie ad una pulizia approfondita (di quelle che si fanno appunto ogni 70 anni) del camino da parte degli inquilini dell'abitazione che si accorsero subito del messaggio. Ora è in mano agli archivisti del Bletchley Park, esperti di messaggi cifrati.

Non si riposò invece Paddy, che arrivò sano, salvo a destinazione, impiegando solo 5 ore e sfiorando i 90 km/h. Era il 6 giugno del 1944, e portò agli alleati le notizie del D-Day. Alla sua morte 10 anni più tardi venne insignito di una bella medaglia, e gli vene anche dedicato un film d'animazione.

Oltre che recare messaggi, i piccioni scattavano anche foto tramite un timer, ed erano specializzati nel campo lunghissimo.


Il loro ruolo fu più che fondamentale.
Da oggi, pensando ai loro bis bisnonni, guarderemo quei grassi pennuti che mangiano le briciole davanti al Mac Donald con occhio diverso.
Per approfondimenti: